23 luglio 2012, Cartagena de la Indias - viaggio verso Panama'

Mattina tranquilla...troppo.
Dopo colazione cambio alcuni euro per saldare il conto con Jonny (altri 350 dollari).
Ancora una volta pranzo da Luigi, oggi pero' solo pasta in bianco che ovviamente non mi fa pagare.
Alle 15,00 sono al circolo nautico di Cartagena aspettando gli altri componenti del gruppo: due ragazze olandesi, una ragazza australiana, un tedesco, un brasiliano, una ragazza inglese, un ragazzo australiano e un argentino che ovviamente tutti parlano bene l'inglese tranne io, il solito inglese maccheronico, insomma alla Toto'.
Prima tappa ufficio migrazione per il timbro di uscita dal Paese dove ci fanno aspettare troppo tempo, poi Jonny deve procurarsi ancora le carte nautiche, poi i viveri, poi questo....poi l'altro....insomma alle 21,00 si parte.
La vedo nera, troppo tardi.
Lentamente usciamo dal porto di Cartagena dove l'acqua, essendo appunto un porto, e' tranquillissima.
All'uscita inzia l'incubo...il mio incubo che mi accompagnera' per almeno 3 giorni.
Il mare, l'oceano, e' agitatissimo, la barca va di qua e di la, di sotto e di sopra.
Il mio stomaco che gia' era pezzi malgrado la cura di Imodium accompagnata da Normix va di peggio in peggio. Inzio a vomitare e...altro che preferisco non scrivere, insomma la Mini Crociera si rivela una Grande Crociata e di continuo mi chiedo "che ci faccio su questa barca???".
Jonny mi consiglia di salire sopra cosi l'aria mi fa stare meglio e invece salito vedo le onde del mare che crescono quasi per mangiarmi, che adesso al solo pensiero vomito sulla tastiera.
Cerco di dormire con una dose di pillole per il mareo che ovviamente si mescolano con l'Imodium e il Normix.
Notte....si fa per dire!!!


Libreria in Cartagena

Panificio con colombo

Verso la barca per andare in Panama'

La nostra barca
Ciao Colombia

Lasciando cartagena e quindi la Colombia



Interno della barca

Lasciando il porto di Cartagena, si parte.

2 commenti:

  1. ...Fra' non mi era mai successo, e' stata una tragedia.
    Siamo la schifezza dei napoletani, dovremmo andare d'accordo con il mare.

    RispondiElimina