Sfortunatamente il bus arriva alle 1,00 di notte, avrei preferito che arrivasse piu' tardi visto che per andare al parco Manuel Antonio il primo bus parte alle 6,00 quindi mi tocca aspettare nella Terminal per 5 ore visto che non ha senso andare in qualche hostal.
Per prima cosa mi informo se e' della stessa Terminal che parte il bus per Manuel Antonio e purtroppo mi dicono di no....Fuck!!!
Mi tocca andare alla Terminal della Coca-Cola che si trova a 700 metri ma mi consigliano di andare verso le 5,15 che magari c'e' un po' di luce visto che adesso e' pericoloso. Nell'attesa ne aprofitto per programmarmi il resto del viaggio.
Alle 5,15 vado alla Terminal della Coca-Cola e mi dicono che il bus non parte piu' da quella Terminal ma da un altra che si chiama Tracopa e si trova a vari kilometri di distanza...Fuck Two!!!
Mi consigliano di prendere un taxi e ovviamente chiedo piu' o meno quanto si paga giusto per non essere fregato dai soliti tassisti, la risposta e' 3 dollari.
Chiedo al primo tassista quanto si prende e la risposta e': "5 dollari" e la mia e': "adios".
Il secondo tassista mi dice "3 dollari" e la mia risposta e': "vamonos de prisa".
Arrivo alla Terminal giusto in tempo, il prezzo del bus andata e ritorno 8 dollari, partenza alle 6,00.
Spero di trovare a Manuel Antonio (paese) un bancomat visto che non ho piu' dollari (piu' o meno 1 dollaro corrisponde a 500 colones o comunque cosi' viene cambiato dai commercianti).
L'autobus impiega circa 3 ore e 20 minuti e il paesaggio che si attraversa e' stupendo, e' incredibile quanto verde ci sia in Costarica, una vegetazione fittissima e soprattutto di un verde intenso.
Arrivato a Manuel Antonio il primo problema (a parte i dollari) e' dove mettere lo zaino grande, spero di trovare alla biglietteria un deposito bagaglio.
Per quanto riguarda il bancomat sono fortunato, ci sono ma giusto nel paese mentre sulla spiaggia (dove appunto c'e' l'entrata al parco) non ci sono. Alla biglietteria invece, malgrado i 10 dollari dell'entrata, non esiste il deposito bagaglio quindi chiedo a una tica (abitante del Costarica) di una gelateria se posso lasciarle lo zaino. Prima mi dice che non ha spazio ma poi presa da un lampo di genio mi dice che puo' metterlo nel frigo. Perfetto, stara' al fresco!!!
Il Costarica e' famoso per i tanti parchi che ha, difatti di storia e di archeologia non c'e' nulla.
Il Manuel Antonio e' il parco che si trova piu' vicino a San Jose' e si trova sull'oceano Pacifico quindi e' impressionante vedere il contatto del verde delle piante con il colore dell'oceano. Tra i tanti parchi sicuramente il piu' bello e' il Corcovado ma questo richiede piu' giorni inoltre in questa stagione che e' il periodo delle piogge bisogna guadare vari corsi d'acqua e io non ne ho proprio voglia.
Entrato al Manuel Antonio un acquazzone mi da il benvenuto...Fuck Three, e sara' cosi almeno per 3 ore.
Fortunatamente ho con me un impermeabile o meglio quella fetente busta che in occasioni come questa si rivela molto utile, che quando la compri e' piegata in mille parti e occupa lo spazio di un condom e poi una volta aperta non la chiudi piu'....proprio come un condom. Menomale che e' di colore azzurro (tifo Napoli...tie') perche' se fosse stata nera mi avrebbero scambiato per un sacchetto della spazzatura e quindi multato visto che e' vietato portare la spazzatura nel parco.
Ovviamente con questa pioggia di animali proprio nulla, sicuramente staranno nelle loro case e dalla finestra staranno vedendo noi, stupidi animali, che stiamo sotto la pioggia.
Faccio tutti i sentieri che ci sono, la spiaggia Manuel Antonio e' bella ma anche quella della Espadilla merita cosi' come anche il belvedere Catedral. Finalmente smette di piovere e vedo alcuni animali tra cui, scimmie, bradipi, ragni e alcuni che somogliano a dei grossi topi tipo....zoccole.
A dire il vero mi aspettavo di vedere molti piu' animali ma sicuramente sara' stata anche colpa della pioggia, ma purtroppo ho le vacanze solo in questo periodo. Secondo me a scuola dovrebbero dare 2 mesi di vacanza in estate e 2 mesi di vacanza in inverno cosi noi docenti potremmo viaggiare in tutto il pianeta, conoscere di piu' e quindi trasmettere di piu' agli alunni, insomma una sorte di autocorso di aggiornamento, del resto poi anche gli alunni sarebbero felici (forse le mamme un po' di meno), quasi quasi faccio la proposta al Ministro dell'Istruzione.
Alle 17,00 prendo il bus per San Jose dove arrivo verso le 21,00 (odio arrivare tardi nelle citta').
Prendo un taxi per andare all'hostal tranquilobackpacker ma il tassista mi dice che l'hanno chiuso da alcuni mesi e visto che non mi fido gli dico di andare a vedere...ed era chiuso. Chiedo a alcune persone che sono fuori all'hostal chiuso se in zona c'e' ne un altro e mi consigliano il Pangea Hostal dove pernotto (15 dollari dormitorio).
San Jose' come ho detto non merita e difatti non ho intenzione di visitarla quindi domani vado al Parco Tortuguero che si trova sul Caribe, insomma dall'altra parte del Manuel Antonio.
Nell'hostal incontro alcuni ragazzi che hanno fatto il tour con me alle isole San Blas in Colombia, mi dicono che sono stati a Bocas del Toro in Panama' e che sono rimasti delusi dal posto,,,,menomale che non ci sono andato.
Ceno sulla terraza dell'Hostal e poi a nanna, qui fa freddo e domani la sveglia suona presto....tanto per cambiare.
Notte.
30 luglio 2012, Panama' City - viaggio verso Costarica
Sveglia alle 7,00 e dopo aver preparato il tutto mi faccio un giro nel Casco Antiguo che sembra un grosso cantiere visto che stanno ristrutturando praticamente tutto. Mi fa piacere visto che una volta finito davvero sara' bello, ci sono tanti palazzi coloniali che meritano, insomma bravo il loco Martinelli. Molto bello il teatro, ho aprofittato che era aperto mentre stavano provando un concerto e mi sono intrufolato.
Prendo un taxi per la Terminal de Buses e il chofer, al quale chiedo cosa ne pensa del Presidente Martinelli, mi dice che e' il migliore che ci sia stato nel paese. Insomma come sempre i pareri sono discordanti.
Arrivato alle 10,00 alla biglietteria mi chiedono il passaporto e mi dicono che non posso partire perche' il Governo del Costarica per i turisti che transitano per la Colombia richiede la vaccinazione della febbre gialla oppure almeno 10 giorni fuori della Colombia prima di entrare in Costarica. Le dico che risolvero' da solo il problema alla frontiera ma la tizia mi dice di no e che sono disposizioni che non dipendono da loro ma piuttosto dal Costarica. Ovviamente mi arrabbio e chiedo di parlare con el Gerente (il capo) il quale arrivera' dopo 30 minuti. Gli faccio notare che sono uscito dalla colombia 7 giorni fa e che forse mi faranno passare. Il tizio telefona non so a chi e alla fine mi fanno partire, ma ci tengono a precisare che potrebbero fermarmi alla frontiera.
Ho sempre odiato attraversare le frontiere perche' ne approfittano sempre. Per esempio in alcuni diari ho letto che ti fanno entrare in Costarica solo se hai un biglietto per poi uscire oppure ti obbligano a comprare un biglietto del bus per uscire dal paese, e quindi mi sono stampato una prenotazione aerea falsa.
Alle 11,00 si parte e nel parcheggio della Terminal tra i tanti bus ne trovo uno con la scritta "Genaro Special", un modo carinissimo dei Panameños per salutarmi...ja ja ja. Gracias.
Come al solito nel bus sembra di vivere l'era glaciale con il loro maledetto vizio di mettere l'aria condizionata a palla.
Avevo letto che il Ticabus era un bus abbastanza nuovo ma a dire il vero nulla di che.
Arrivati alla frontiera con il Panama' i soliti controlli che non servono a nulla (per questo ne passa di tanta di droga) e quando mi mettono il timbro di uscita mi dicono che forse alla frontiera del Costarica mi faranno problemi visto che sono passati solo 7 giorni. Le citta' di frontiera come al solito sono squallide, speriamo che non mi facciano problemi altrimenti mi tocca dormire qui (Paso Canoas, uno schifo).
A piedi vado dal lato del Costarica, e come sempre succede tutto dipende da chi trovi allo sportello. Il tizio non ha nemmeno visto che ero andato in Colombia, mi chiede solo quanti giorni staro' in Costarica, mi mette il timbro e via.
Nel bus faccio amicizia con un ragazzo di Nicaragua che lavora a Panama' che subito si mostra gentile dandomi varie informazioni sul suo Paese e soprattutto i suoi recapiti per qualsiasi problema.
Avevo gia' letto che i Nicaraguensi sono gentili e questo mi fa molto piacere.
Inevitabilmente parliamo della situazione dell'ex dittatore Somoza e quindi della guerra civile dei Sandinisti e poi dei Contras sostenuti dagli USA che come al solito non si fanno mai i cazzi loro. Alla fine pero' di tutto questo discorso mi dice che nulla e' cambiato, il dittatore non c'e' piu' ma la situzione politica/economica del paese non e' cambiata, come sempre i politici rubano e il popolo soffre la poverta' ed e' per questo che lui con moglie e una figlia e' costretto a lavorare appunto in Panama'.
L'arrivo previsto a San Jose' (una citta' peraltro che dicono che fa schifo e pericolosa) e' alle 3,00 di notte.
Notte.
Prendo un taxi per la Terminal de Buses e il chofer, al quale chiedo cosa ne pensa del Presidente Martinelli, mi dice che e' il migliore che ci sia stato nel paese. Insomma come sempre i pareri sono discordanti.
Arrivato alle 10,00 alla biglietteria mi chiedono il passaporto e mi dicono che non posso partire perche' il Governo del Costarica per i turisti che transitano per la Colombia richiede la vaccinazione della febbre gialla oppure almeno 10 giorni fuori della Colombia prima di entrare in Costarica. Le dico che risolvero' da solo il problema alla frontiera ma la tizia mi dice di no e che sono disposizioni che non dipendono da loro ma piuttosto dal Costarica. Ovviamente mi arrabbio e chiedo di parlare con el Gerente (il capo) il quale arrivera' dopo 30 minuti. Gli faccio notare che sono uscito dalla colombia 7 giorni fa e che forse mi faranno passare. Il tizio telefona non so a chi e alla fine mi fanno partire, ma ci tengono a precisare che potrebbero fermarmi alla frontiera.
Ho sempre odiato attraversare le frontiere perche' ne approfittano sempre. Per esempio in alcuni diari ho letto che ti fanno entrare in Costarica solo se hai un biglietto per poi uscire oppure ti obbligano a comprare un biglietto del bus per uscire dal paese, e quindi mi sono stampato una prenotazione aerea falsa.
Alle 11,00 si parte e nel parcheggio della Terminal tra i tanti bus ne trovo uno con la scritta "Genaro Special", un modo carinissimo dei Panameños per salutarmi...ja ja ja. Gracias.
Come al solito nel bus sembra di vivere l'era glaciale con il loro maledetto vizio di mettere l'aria condizionata a palla.
Avevo letto che il Ticabus era un bus abbastanza nuovo ma a dire il vero nulla di che.
Arrivati alla frontiera con il Panama' i soliti controlli che non servono a nulla (per questo ne passa di tanta di droga) e quando mi mettono il timbro di uscita mi dicono che forse alla frontiera del Costarica mi faranno problemi visto che sono passati solo 7 giorni. Le citta' di frontiera come al solito sono squallide, speriamo che non mi facciano problemi altrimenti mi tocca dormire qui (Paso Canoas, uno schifo).
A piedi vado dal lato del Costarica, e come sempre succede tutto dipende da chi trovi allo sportello. Il tizio non ha nemmeno visto che ero andato in Colombia, mi chiede solo quanti giorni staro' in Costarica, mi mette il timbro e via.
Nel bus faccio amicizia con un ragazzo di Nicaragua che lavora a Panama' che subito si mostra gentile dandomi varie informazioni sul suo Paese e soprattutto i suoi recapiti per qualsiasi problema.
Avevo gia' letto che i Nicaraguensi sono gentili e questo mi fa molto piacere.
Inevitabilmente parliamo della situazione dell'ex dittatore Somoza e quindi della guerra civile dei Sandinisti e poi dei Contras sostenuti dagli USA che come al solito non si fanno mai i cazzi loro. Alla fine pero' di tutto questo discorso mi dice che nulla e' cambiato, il dittatore non c'e' piu' ma la situzione politica/economica del paese non e' cambiata, come sempre i politici rubano e il popolo soffre la poverta' ed e' per questo che lui con moglie e una figlia e' costretto a lavorare appunto in Panama'.
L'arrivo previsto a San Jose' (una citta' peraltro che dicono che fa schifo e pericolosa) e' alle 3,00 di notte.
Notte.
29 luglio 2012, Canale di Panama' (le chiuse di Miraflores), Panama' City
Stamane sveglia alle 7,00 anche se a causa del caldo alle 6,00 gia' ero sveglio.
Dopo colazione vado a Plaza 5 de Mayo per prendere un bus locale e andare alla Terminal de bus.
Anche qui i bus locali sono i vecchi autobus scolastici americani, tutti colorati con all'interno una marea di addobbi vari e con la musica ad altissimo volume, sembrano delle discoteche mobili, incredibile!!!
Arrivato alla Terminal de bus, per prima cosa compro il biglietto per andare in Costarica domani, l'autobus parte alle 11,00 di mattina e dovrebbe arrivare a San Jose' (la capitale del Costarica) dopo circa 15-18 ore (55 dollari).
Del Panama' decido solo di visitare l'arcipelago di San Blas che sembra che sia il posto piu' tranquillo e incontaminato del Paese e Panama' City. Un altra zona gettonata e' Bocas de Toros ma alcuni mi hanno detto che e' una zona soprattutto di fiesta e droga, con le grandissime onde per fare surf. Insomma domani si parte per il Costarica.
Compro poi il biglietto per Gamboa dove scendo a Miraflores per vedere le chiuse del Canale di Panama'.
Stamane al Casco Antiguo per terra ho trovato un biglietto appunto per vedere le chiuse di Miraflores dove diceva "biglietto valido fino a ottobre 2012".
Arrivato alle chiuse mostro il biglietto e risparmio cosi 8 dollari.
Peccato che le navi grosse gia' sono passate, ma siccome quest'opera mi affascina decido di aspettare fino alle 15,00 per vedere il passaggio di una nave crociera.
Il canale di Panama' e' incredibile, vedere passare la nave crociera e' stata una emozione fantastica, le chiuse si riempiono d'acqua e poi aprendosi fanno si che il livello della chiusa successiva abbia lo stesso livello e cosi via. Le navi impiegano circa 8 ore per passare dall'oceano Atlantico a quello Pacifico.
Alle 17,00 ritorno in citta' e malgrado la pioggia decido di camminare lungo la Avenida Balboa che costeggia il mare, un bel po' di kilometri.
Arrivato all'hostal ceno in un ristorante greco e poi a nanna, domani si parte verso il Costarica.
Notte.
Dopo colazione vado a Plaza 5 de Mayo per prendere un bus locale e andare alla Terminal de bus.
Anche qui i bus locali sono i vecchi autobus scolastici americani, tutti colorati con all'interno una marea di addobbi vari e con la musica ad altissimo volume, sembrano delle discoteche mobili, incredibile!!!
Arrivato alla Terminal de bus, per prima cosa compro il biglietto per andare in Costarica domani, l'autobus parte alle 11,00 di mattina e dovrebbe arrivare a San Jose' (la capitale del Costarica) dopo circa 15-18 ore (55 dollari).
Del Panama' decido solo di visitare l'arcipelago di San Blas che sembra che sia il posto piu' tranquillo e incontaminato del Paese e Panama' City. Un altra zona gettonata e' Bocas de Toros ma alcuni mi hanno detto che e' una zona soprattutto di fiesta e droga, con le grandissime onde per fare surf. Insomma domani si parte per il Costarica.
Compro poi il biglietto per Gamboa dove scendo a Miraflores per vedere le chiuse del Canale di Panama'.
Stamane al Casco Antiguo per terra ho trovato un biglietto appunto per vedere le chiuse di Miraflores dove diceva "biglietto valido fino a ottobre 2012".
Arrivato alle chiuse mostro il biglietto e risparmio cosi 8 dollari.
Peccato che le navi grosse gia' sono passate, ma siccome quest'opera mi affascina decido di aspettare fino alle 15,00 per vedere il passaggio di una nave crociera.
Il canale di Panama' e' incredibile, vedere passare la nave crociera e' stata una emozione fantastica, le chiuse si riempiono d'acqua e poi aprendosi fanno si che il livello della chiusa successiva abbia lo stesso livello e cosi via. Le navi impiegano circa 8 ore per passare dall'oceano Atlantico a quello Pacifico.
Alle 17,00 ritorno in citta' e malgrado la pioggia decido di camminare lungo la Avenida Balboa che costeggia il mare, un bel po' di kilometri.
Arrivato all'hostal ceno in un ristorante greco e poi a nanna, domani si parte verso il Costarica.
Notte.
Bandiera Panama' |
Casco Antiguo |
Casco Antiguo |
Panama City |
Casco Antiguo |
Bus pubblico |
Bus Pubblico |
Canale di Panama' |
Chiuse Miraflores del Canale di Panama' |
Nave Crociera attraversando il Canale di Panama' |
Chiuse del Canale di Panama' |
Aggiungi didascalia |
Nave Crociera, impressionante il passaggio |
Panama' City |
Panama' City |
Panama' City |
Panama' City |
Panama' City |
28 luglio 2012, El Porvenir - Nalunega - Panama' City
Stamane siamo diretti a El Porvenir dove c'e' l'ufficio migrazione per il timbro di entrata nel Paese anche se in realta' e' gia' da 3 giorni che siamo in Panama'.
El Porvenir non ha nulla di che, e' la tipica citta' di frontiera e quindi si perde un po' di tempo per il timbro e c'e' grossa presenza di militari.
E' curioso vedere la pista di decollo proprio sulla spiaggia, ovviamente atterrano solo "aeroplanini".
Verso le 12,30 salutiamo Jonny con tanto piacere anche perche' trascorrere 5 giorni in barca non e' poi tanto piacevole visto le restrizioni che ci sono (uso dell'acqua per lavarsi molto razionalizzata, uso dell'energia elettrica idem, il cibo non era abbondante, l'igiene non esisteva.....insomma ci siamo lamentati un po' tutti, meno male che le Isole San Blas davvero meritavano).
Dal El Porvenir prendiamo una lancha (una specie di canoa a motore) ma prima il tizio deve fare benzina sull'isola Nalunega e io mi offro di accompagnarlo per cosí conoscere piu' persone Kuna.
Mentre lui fa benzina entro in una scuola e faccio amicizia con un Professore il quale anche lui insegna Matematica e Scienze (chissa' se anche a lui le mamme lo "vogliono bene" come vogliono a me).
Mi spiega un po' il sistema scolastico del Paese, scambio due chiacchiere con alcuni alunni che stanno utilizzando un portatile, poi saluto il Prof. e ricordo agli alunni di studiare.
Con la lancha arriviamo fino alla costa per poi metterci in un fiume (Barsukun) che attraversa la foresta e arrivati a Gunayala (10 dollari il passaggio con la lancha, piu' o meno 30 minuti) prendiamo una jeep fino a Panama' City dove arriviamo dopo circa 3-4 ore di viaggio (30 dollari a persona).
Arrivati a Panama' City una pioggia incredibile (almeno 4 ore) ci da il benvenuto (ovviamente visto che abbiamo perso tempo a causa del mare agitato siamo arrivati a Panama' City con un giorno di ritardo).
Pernottiamo nella zona del Casco Antiguo (centro storico), una zona che per molti anni e' stata quella piu' pericolosa e che adesso sta "cercando" di migliorare ma soprattutto dovrebbe essere restaurata visto che i palazzi se ne cadono a pezzi. Hostal Panamericana, 13 dollari dormitorio, con colazione.
Dopo finalmente una grandissima doccia (erano 5 giorni che non mi lavavo) usciamo ancora tutto il gruppo per cenare in un ristorante libanese, Beirut, nella zona per bene della citta'.
Panama' City e' una citta' che si mantiene soprattutto grazie al canale, difatti ogni nave per attraversarlo deve ovviamente pagare al Governo di Panama'. E' un paese dove in un certo qual modo vige la mentalita' USA quindi affari e commercio difatti sono tanti gli stranieri che vengono qui per fare affari, tra cui Ebrei, Arabi, Europei (italiani tanti), Americani etc etc etc. Ovviamente pero' il Paese malgrado i tanti soldi che vengono dati per attraversare il canale ha un alto indice di poverta' ma questo e' una caratteristica tipica dell'America Latina, ci sono ricchi ricchi e poveri poveri e quindi quartieri fatiscenti e altri super moderni.
Il locale libanese era davvero carino, si mangiava bene e poi di tanto in tanto c'era un signorina alquanto carina che si dilettava a fare la danza del ventre, ovviamente come tutti i ristoranti arabi anche noi abbiamo finito la cena fumando il Naghile'.
Ritornato all'hostal con un taxi chiedo al tassista cosa ne pensa del Presidente Martinelli e mi dice che e' il peggiore di tutti, che lo chiamano "el loco Martinelli" (il pazzo Martinelli) visto che vuole fare di tutto, costruire, investire etc etc ma una cosa e' certa, con lui tutto e' aumentato soprattutti i viveri di prima necessita'. Mi dice anche che ha una catena di supermercati che si chiama super 99.
Arrivati al Casco Antiguo, io e il ragazzo tedesco andiamo in un locale a due passi dall'hostal dove facciamo amcizia con una ragazza Panameña (Rachele) e un suo amico (Carlos) i quali ci dicono che nel Paese circola molta droga ovviamente proveniente dalla Colombia e che la polizia e' molto corrotta (altra caratteristica dell'intera America Latina).
In Panama', come tutta l'America Latina, il fine settimana tutti a rumbear ovvero a fare fiesta.
Alle 2,30 decidiamo di andare a dormire, domani sveglia alle 7,00 per andare a vedere il canale di panama'.
Notte
El Porvenir non ha nulla di che, e' la tipica citta' di frontiera e quindi si perde un po' di tempo per il timbro e c'e' grossa presenza di militari.
E' curioso vedere la pista di decollo proprio sulla spiaggia, ovviamente atterrano solo "aeroplanini".
Verso le 12,30 salutiamo Jonny con tanto piacere anche perche' trascorrere 5 giorni in barca non e' poi tanto piacevole visto le restrizioni che ci sono (uso dell'acqua per lavarsi molto razionalizzata, uso dell'energia elettrica idem, il cibo non era abbondante, l'igiene non esisteva.....insomma ci siamo lamentati un po' tutti, meno male che le Isole San Blas davvero meritavano).
Dal El Porvenir prendiamo una lancha (una specie di canoa a motore) ma prima il tizio deve fare benzina sull'isola Nalunega e io mi offro di accompagnarlo per cosí conoscere piu' persone Kuna.
Mentre lui fa benzina entro in una scuola e faccio amicizia con un Professore il quale anche lui insegna Matematica e Scienze (chissa' se anche a lui le mamme lo "vogliono bene" come vogliono a me).
Mi spiega un po' il sistema scolastico del Paese, scambio due chiacchiere con alcuni alunni che stanno utilizzando un portatile, poi saluto il Prof. e ricordo agli alunni di studiare.
Con la lancha arriviamo fino alla costa per poi metterci in un fiume (Barsukun) che attraversa la foresta e arrivati a Gunayala (10 dollari il passaggio con la lancha, piu' o meno 30 minuti) prendiamo una jeep fino a Panama' City dove arriviamo dopo circa 3-4 ore di viaggio (30 dollari a persona).
Arrivati a Panama' City una pioggia incredibile (almeno 4 ore) ci da il benvenuto (ovviamente visto che abbiamo perso tempo a causa del mare agitato siamo arrivati a Panama' City con un giorno di ritardo).
Pernottiamo nella zona del Casco Antiguo (centro storico), una zona che per molti anni e' stata quella piu' pericolosa e che adesso sta "cercando" di migliorare ma soprattutto dovrebbe essere restaurata visto che i palazzi se ne cadono a pezzi. Hostal Panamericana, 13 dollari dormitorio, con colazione.
Dopo finalmente una grandissima doccia (erano 5 giorni che non mi lavavo) usciamo ancora tutto il gruppo per cenare in un ristorante libanese, Beirut, nella zona per bene della citta'.
Panama' City e' una citta' che si mantiene soprattutto grazie al canale, difatti ogni nave per attraversarlo deve ovviamente pagare al Governo di Panama'. E' un paese dove in un certo qual modo vige la mentalita' USA quindi affari e commercio difatti sono tanti gli stranieri che vengono qui per fare affari, tra cui Ebrei, Arabi, Europei (italiani tanti), Americani etc etc etc. Ovviamente pero' il Paese malgrado i tanti soldi che vengono dati per attraversare il canale ha un alto indice di poverta' ma questo e' una caratteristica tipica dell'America Latina, ci sono ricchi ricchi e poveri poveri e quindi quartieri fatiscenti e altri super moderni.
Il locale libanese era davvero carino, si mangiava bene e poi di tanto in tanto c'era un signorina alquanto carina che si dilettava a fare la danza del ventre, ovviamente come tutti i ristoranti arabi anche noi abbiamo finito la cena fumando il Naghile'.
Ritornato all'hostal con un taxi chiedo al tassista cosa ne pensa del Presidente Martinelli e mi dice che e' il peggiore di tutti, che lo chiamano "el loco Martinelli" (il pazzo Martinelli) visto che vuole fare di tutto, costruire, investire etc etc ma una cosa e' certa, con lui tutto e' aumentato soprattutti i viveri di prima necessita'. Mi dice anche che ha una catena di supermercati che si chiama super 99.
Arrivati al Casco Antiguo, io e il ragazzo tedesco andiamo in un locale a due passi dall'hostal dove facciamo amcizia con una ragazza Panameña (Rachele) e un suo amico (Carlos) i quali ci dicono che nel Paese circola molta droga ovviamente proveniente dalla Colombia e che la polizia e' molto corrotta (altra caratteristica dell'intera America Latina).
In Panama', come tutta l'America Latina, il fine settimana tutti a rumbear ovvero a fare fiesta.
Alle 2,30 decidiamo di andare a dormire, domani sveglia alle 7,00 per andare a vedere il canale di panama'.
Notte
El Porvenir |
El Porvenir |
Nalunega |
Scuola di Nalunega |
Scuola Kuna |
Alunno |
Nalunega, Kuna |
Ristorante Libanese in Panama City |
Ristorante Libanese |
Fumando el Naghile' |
27 luglio 2012, Isole San Blas, Chichime'
Stamane dopo colazione ci dirigiamo verso Chichime' attraversando per circa un ora varie isole dell'arcipelago di San Blas. Alcune sono davvero piccolissime, sembrano delle piccole oasi in mezzo al mare.
Chichime' in realta' sono due isole, Chichime Chica e Chichime' Grande. Anche queste due isole sono circondate da sabbia bianche e qui i Kuna sono piu' presenti. Approfitto ancora una volta per parlare con loro, le donne sono restie a farsi fotografare mentre i bambini no, anzi gli fa piacere. Mi dicono che vanno a scuola su un isola piu' grande ovvero Cartí e che il Governo del paese ha persino costruito una piccola Universita', difatti oramai nel paese esistono avvocati, medici, etc etc Kuna.
Anche oggi relax totale per riprenderci dalla stanchezza della traversata anche se fosse per me visiterei piu' isole possibili, insomma non starei mai fermo.
Cena e nanna anche se il resto del gruppo si diletta a bere e a fumare.
Notte
Chichime' in realta' sono due isole, Chichime Chica e Chichime' Grande. Anche queste due isole sono circondate da sabbia bianche e qui i Kuna sono piu' presenti. Approfitto ancora una volta per parlare con loro, le donne sono restie a farsi fotografare mentre i bambini no, anzi gli fa piacere. Mi dicono che vanno a scuola su un isola piu' grande ovvero Cartí e che il Governo del paese ha persino costruito una piccola Universita', difatti oramai nel paese esistono avvocati, medici, etc etc Kuna.
Anche oggi relax totale per riprenderci dalla stanchezza della traversata anche se fosse per me visiterei piu' isole possibili, insomma non starei mai fermo.
Cena e nanna anche se il resto del gruppo si diletta a bere e a fumare.
Notte
Chichime' Chica |
Piccola isoletta |
Stella marina |
corallo |
Indigeni Kuna |
Indigena Kuna |
Indigena Kuna |
Bambina Kuna |
Bambina Kuna |
Bambini Kuna |
Kuna |
Kuna |
Ornamento Kuna |
Kuna |
26 luglio 2012, Isole San Blas, Cayo Holandes
Stamane finalmente arriviamo alle Isole San Blas.
L'arcipelago delle Isole San Blas e' formato da circa 370 isole, ovviamente non tutte sono abitate visto che alcune sono davvero piccolissime. Sono isole coralline con spiaggia bianchissima e con tanti alberi di cocco. Sono protette dalla corrente del mare grazie alla barriera corallina, ovviamente stiamo parlando del Caribe del Panama', uno spettacolo incredibile della natura.
Le isole sono abitate dai Kuna, una comunita' indigena dove malgrado anche qui sia arrivato il progresso, questi cercano di mantenere le proprie tradizioni e difatti visto che molti matrimoni si combinano tra di loro c'e´una forte presenza di albini.
Tutto l'arcipelago corre parallelamente alla costa del Panama', da Colon verso sud (verso la Colombia).
Le isole piu' vicine a Colon sono El Porvenir (dove c'e' un piccolo aeroporto) e Wichubhuala quindi ovviamente sono quelle piu' facilmente raggiungibili e abitate, mentre quelle piu' a sud sono piu' isolate e incontaminate.
La prima tappa la facciamo a Cayo Holandes ovvero 12 piccole isole con spiagge bianchissime. Visitiamo l'isola Ogoppukibdup che in lingua Kuna significa Muchos Cocos (isola con molti cocchi) e difatti l'isola e' piena di alberi di cocco. Il mare e' stupendo, i colori sono fantastici e forse non basteranno le foto per descrivere tale bellezza. Di fronte a pochi metri c'e' l'isola Niakalubirdup un poco piu' grande della precedente. Su queste due isole ci sono alcuni Kuna (una decina) che pero' vengono giusto per prendere i cocchi e venderli, insomma sono delle isole disabitate. Le donne Kuna hanno ancora gli abiti tradizionali mentre gli uomini oramai usano persino i cellulari.
L'intera giornata la trascorriamo facendoci coccolare dal mare del caribe per cosi dimenticarci dei 2 giorni e mezzo della traversata, ovviamente non perdo l'occasione per parlare con i Kuna e conoscere piu' cose di loro. Mi spiegano che malgrado loro facciano parte del Governo del Panama' ogni comunita' ha una sorte di sindaco ovviamente rigorosamente Kuna, ma che il loro Presidente e' quello dell'intero Paese del Panama' ovvero Martinelli (tipico cognome italiano).
Per raggiungere queste isole bisogna andare a nuoto visto che i fondali sono bassi e inoltre si potrebbe rovinare la barriera corallina, difatti navigare tra le isole dell'arcipelago non e' facile.
Dopo una bella giornata trascorsa in questo piccolo paradiso terrestre, si cena in barca e dopo, mentre le stelle ci fanno da guardia, ci si addormenta.
Notte
L'arcipelago delle Isole San Blas e' formato da circa 370 isole, ovviamente non tutte sono abitate visto che alcune sono davvero piccolissime. Sono isole coralline con spiaggia bianchissima e con tanti alberi di cocco. Sono protette dalla corrente del mare grazie alla barriera corallina, ovviamente stiamo parlando del Caribe del Panama', uno spettacolo incredibile della natura.
Le isole sono abitate dai Kuna, una comunita' indigena dove malgrado anche qui sia arrivato il progresso, questi cercano di mantenere le proprie tradizioni e difatti visto che molti matrimoni si combinano tra di loro c'e´una forte presenza di albini.
Tutto l'arcipelago corre parallelamente alla costa del Panama', da Colon verso sud (verso la Colombia).
Le isole piu' vicine a Colon sono El Porvenir (dove c'e' un piccolo aeroporto) e Wichubhuala quindi ovviamente sono quelle piu' facilmente raggiungibili e abitate, mentre quelle piu' a sud sono piu' isolate e incontaminate.
La prima tappa la facciamo a Cayo Holandes ovvero 12 piccole isole con spiagge bianchissime. Visitiamo l'isola Ogoppukibdup che in lingua Kuna significa Muchos Cocos (isola con molti cocchi) e difatti l'isola e' piena di alberi di cocco. Il mare e' stupendo, i colori sono fantastici e forse non basteranno le foto per descrivere tale bellezza. Di fronte a pochi metri c'e' l'isola Niakalubirdup un poco piu' grande della precedente. Su queste due isole ci sono alcuni Kuna (una decina) che pero' vengono giusto per prendere i cocchi e venderli, insomma sono delle isole disabitate. Le donne Kuna hanno ancora gli abiti tradizionali mentre gli uomini oramai usano persino i cellulari.
L'intera giornata la trascorriamo facendoci coccolare dal mare del caribe per cosi dimenticarci dei 2 giorni e mezzo della traversata, ovviamente non perdo l'occasione per parlare con i Kuna e conoscere piu' cose di loro. Mi spiegano che malgrado loro facciano parte del Governo del Panama' ogni comunita' ha una sorte di sindaco ovviamente rigorosamente Kuna, ma che il loro Presidente e' quello dell'intero Paese del Panama' ovvero Martinelli (tipico cognome italiano).
Per raggiungere queste isole bisogna andare a nuoto visto che i fondali sono bassi e inoltre si potrebbe rovinare la barriera corallina, difatti navigare tra le isole dell'arcipelago non e' facile.
Dopo una bella giornata trascorsa in questo piccolo paradiso terrestre, si cena in barca e dopo, mentre le stelle ci fanno da guardia, ci si addormenta.
Notte
Cayo Holandes, isola Ogoppukibdup (muchos cocos) |
La nostra barca |
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Cayo Holandes, Ogoppukibdup |
Cayo Holandes |
Ogoppukibdup |
Ogoppukibdup |
Niakalubirdup |
Indigena Kuna |
Indigena Kuna |
Niakalubirdup |
Indigena Kuna |
Indigena Kuna |
Niakalubirdup |
Niakalubirdup |
Niakalubirdup |
Niakalubirdup |
Indigena Kuna |
Niakalubirdup |
Cayo Holandes |
Niakalubirdup |
Niakalubirdup |
Niakalubirdup |
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